Never forgotten

NEVER FORGOTTEN
Take That, conferenza stampa, Londra 2005
Lo sapevo che sarebbe successo prima o poi. E’ la notizia dell’anno (per me): i Take That torneranno a suonare dal vivo la prossima primavera. Lo hanno annunciato durante una conferenza stampa a Londra la scorsa settimana.
Ecco le date del mini tour:
Newcastle Arena (24 aprile 2006 )
Birmingham NEC (27-28)
Glasgow SECC (30)
Sheffield Arena (2 maggio)
Manchester MEN Arena (5-6)
London Wembley Arena (8-9)
Dublin Point (12)
Belfast Odyssey (14)
Purtroppo per ora sembra che i quattro TT (Robbie Williams non parteciperà alla reunion e non se ne sentirà la mancanza da queste parti) si muoveranno solo tra Inghilterra e Irlanda, ma la speranza si sa, è l’ultima a morire. Intanto il 18 novembre è uscito il loro ultimo greatest hits, Never Forget (The Ultimate Collection) che contiene anche l’inedito Today I’ve Lost You, scritto nel 1995 mai pubblicato, registrato a settembre del 2005) e un dvd antologico, Never Forget – the DVD appunto, che conterrà i video di tutti i loro successi e molte immagini tratte dai loro concerti, interviste e immagini inedite. A Natale poi verrà trasmesso da ITV1 Take That… For The Record, un documentario di 90 minuti, prodotto dalla THAMES e Syco. 
Mi pare di aver dato delle dritte sui regali di Natale per chi non sapesse cosa donarmi.

Inoltre vorrei far presente a chi si è sempre speso quale detrattore dei TT che i ragazzi di Manchester (ragazzi magari non più) in Inghilterra dopo i Beatles sono stati la pop band più grande e di maggior successo, hanno piazzato 8 singoli al vertice della classifica e altri 6 sono entrati nei Top Ten. Dopo i Beatles, i Take That sono stati i primi ad ottenere 4 singoli consecutivi, tra cui “Everything Changes” – che era accompagnato da un bellissimo video seppiato in cui spiccava un meraviglioso contrabbassista di colore come se ne trovano solo a New Orleans – alla prima posizione delle classifica, vendendo più di 25 milioni di copie dei loro album in tutto il mondo e hanno creato ed imposto uno stile pop tutto personale e inimitabile, nonostante i numerosi tentativi di emulazione.

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55 Comments

  1. mel, non scherzare sui TT, sono sacri come la mamma e la nutella!!!

    glen: richard Clayderman lo lascio a te che hai orecchio per noie impossibili come sappiamo 🙂 New Orleans risorgerà.

  2. seia: amepareva! comunque questo post non so perché mi ha messo sete. domani vado a comprarmi kind of blue che in cd mi manca e così mi passa la sete.

    beh la mamma non si tocca, ma la nutella può essere utile per cose più prosaiche. vabbuò

    melp

  3. ragazzi voi state rischiando grosso, se continuate così vi banno dal blog, qualsiasi cosa voglia dire.

    Questo non sarà l’ultimo post sui TT soprattutto se torneranno insieme definitivamente: fatevene una ragione! 🙂

    eìo: bevilacqua per me è come Vespa e so che mi capisci. Ma che succedeva nel sogno? Quel video è bellissimo.

    mel: in prosa, alla nutella preferisco la panna, ma anche la nutella ha il suo perché. Certo magico Coltrane, ma niente Never Forget?

  4. come magico Coltrane ?? Davis suppongo volesse scrivere. e a proposito di Davis ma Never Forget che è ? Il tennista del futuro ? Un incrocio tra Nathan Never e Guy Forget ???

    Omaggi

  5. Sono stata criptica, è che Coltrane ha suonato Kind of blue con Miles Davis (insieme a Cannonball Adderley e Bill Evans mi pare) e siccome a me non piace tanto Miles Davis ho citato solo lui ironicamente dando per scontato che lo leggesse solo chi conosce questa mia idiosincrasia per Davis. Sorry. Quanto a NF, non raccolgo! 🙂

  6. sono appena tornato da feltrinelli dove ho comprato kind of blue. ma???? mah???? maaa????? seiaaaa!! ehm, scusate, non volevo trascendere. sì il disco è di davis con cannonball adderly, coltrane, chambers, kelly, evans, cobb.

    never forget è una “geniale” citazione tennistica, relativa a un grande tennista francese di eleganza straordinaria, cara seia.

    melkind

  7. ach, chiedo venia, gentile pulzella sì vaga ch’il rimirarla affanno mi pone a core. so: forget about it!!!! eheheheh

    p.s.

    non strapazzate troppo la ragazza che è febbrata!

    melpunk

  8. Banalissimo il conrabbassista di colore che si trova solo a NOrleans. Non è più vero (anche prima di Katrina). Parli di una cartolina che non c’è più (rif anche all’articolo su Medicine show).

    Paolo

  9. Paolo: grazie per il gentile contributo alla verità. Se avessi letto la cartolina – come dici tu – con attenzione, avresti avvertito il tono nostalgico e notato il discorso al passato. Ma non è detto che si debba leggere con attenzione quello che scrivo, figuriamoci, certo se poi uno ne vuole parlare forse la cognizione di causa non è proprio un optional, ma non importa, no? Bene o male purché…

    King: nemmeno il soprannaturale potrebbe qualcosa in merito 🙂

    eio: sono sfaccettata come un dado 🙂

  10. un momento per ringraziarti lo trovo! sì lo so questo mi pare si chiami OT o qualcosa del genere ma io devo ringraziare, non posso farne a meno! ciao seia. un bacio

    melpunk

  11. seia:

    sriverò una lettera al ministro della malasanità, raccoglierò firme, spedirò petizioni, organizzerò cortei, inscenerò sit-in… ma ho già dimenticato perchéeheheh ciao

    mel

  12. Grazie per la risposta Seia.

    Certo che dedurre dalle due righe che ti ho scritto che manca mi la cognizione di causa su non so cosa, mi sembra un filo… affrettato?

    E forse presuntuoso.

    Probabilmente è colpa del mezzo che stiamo usando per comunicare.

    Ciao

    Paolo

  13. Paolo figurati, quando vuoi risposte presuntuose e supponenti e affrettate passa pure di qui. Al di là dello scherzo più o meno divertito. Parlando di cognizione di causa mi riferivo alla tua lettura del mio pezzo, ripeto sacrosanta ma forse pregiudizievole? Tu hai parlato di un mondo che non esiste più – cosa che sarebbe da vedere, prima dell’uragano ci sono persone che vivono da quelle parti che mi riferivano di un’atmosfera mai tramontata, anche se poi tutto cambia – senza tener conto che io ne parlava al passato e che il mio tono era nostalgico e celebrativo. E non commento il tuo banalissimo riferito ad un’impressione personale, sa di “sciocco”? Gratuito? Tutto qui. Il mezzo senza dubbio limita, ma possiamo approfondire se vuoi, la mia email è pubblica. Ciao.

  14. Ciao Seia,

    mi scrivi: “…notato il discorso al passato…”.

    Nell’articolo: “…un meraviglioso contrabbassista di colore come se ne trovano solo a New Orleans…”.

    TROVANO è tempo presente o sbaglio?

    Il banalissimo era riferito ai TT e al loro video e non ad una impressione personale tua, mi spiace se non mi sono spiegato.

    Certo poi che se un’opinione diversa dalla tua la definisci sciocca e gratuita…

    Guarda che ti scrivo sorridendo, leggero e se ti sembro offensivo non è nelle intenzioni.

    Non scaldarti dandomi dello sciocco…

    Non mi sembra il caso di approfondire una cosa simile.

    Ciao

    Paolo

  15. Paolo, io vorrei smetterla di puntualizzare t’assicuro, ma non posso è più forte di me quindi sorbisciti i miei puntini sulle i.

    Nel tuo primo commento tu ti riferivi al pezzo su New Orleans in Medicine Show e io a quello pensavo ribadendo del tempo passato. Poi il banale l’avevo preso come rivolto a me e quindi se permetti ribatto, o non si può? E non ti ho dato dello sciocco, ho solo detto che quel tuo banale – che ripeto io pensavo riferito ad una mia impressione – mi pareva sciocco o gratuito. Non mi scaldo mai – su queste cose, perché poi in altre faccende sono focosa e repentina come la fiamma viva – e mi fa piacere che tu faccia altrettanto. Sono solo canzonette dai 🙂

  16. Ho riletto le mie risposte.

    Incredibile come internet condizioni il modo di comunicare, cosa comunicare.

    E’ il caso di incaponirsi su certe inezie? Eppure hai la possibilità, facile facile, di rispondere e cavillare su cose che altrimenti consedererei irrilevanti. E via di fraintendimenti e sfoghi di tensioni che niente hanno a che fare con l’argomento.

    Bisogna usare queste discussioni telematiche con molta cautela e soprattutto parsimonia. Anche se alle volte sono divertenti eh eh eh

    Comunque, tanto per contraddire subito tutto ciò, devo dirti che la tua recensione di Tishomingo blues, di Elmore Leonard mi ha lasciato di stucco.

    A me non è piaciuto per niente, una vera sola da tutti i punti di vista. Ma tu giù lodi sperticate.

    Vabbè, siamo diversi…

    Ancora bacio

    Paolo

  17. Sante parole! (Tutte, tranne quelle sulla mia recensione naturalmente, che era un gioiellino). Scherzo, me la sono dovuta rileggere perché nemmeno mi ricordavo di aver recensito TB. A me è piaciuto, non penso che Leonard scriva capolavori – qualsiasi cosa questa parola che è ormai una categoria dello spirito voglia intendere – e non credo che lo sia TB, ma l’ho trovato divertente e vivace, ben scritto. Le mie lodi sperticate le riservo (tra le altre cose) a ben altri libri che a te – se un po’ t’ho capito – non piacerebbero proprio 🙂 Ti annovero tra i miei (dieci) lettori in qualità di dissenziente? Mi piace.

  18. Accetto l’annoveramento, anche se non so esattamente dove scrivi di solito, ma ti seguirò sul blog.

    Tra le pecche di TB c’è quella fatale del finale. I cattivi che si sparano accidentalmente a vicenda mi sembra una trovata banale (riferito a Leonard, non alla tua recensione nè a qualsiasi cosa che possa riferirisi ad una tua opera materiale o di intelletto, vuria mai) e già vista nei peggiori dei telefilm e filmacci western/gialli/neri eccetera.

    Solo un’altra cosetta: in tema di idionsincrasia per i rapproti via internet che ormai ho, mi diresti quanti anni hai e di dove sei? Sennò non so che registro usare, con che codice decifrare quello che mi dici. Se scrivi una cosa e so che hai 22 anni è un conto, se ne hai 58 è un’altro, non si scappa!!!

    Io ne ho 37, toh, tanto per iniziare.

  19. Ti stupirò, ma sul finale sono d’accordo con te (trito e anche facile come soluzione) ma non mi ha impedito di apprezzare comunque il romanzo. E poi credo che nel genere, sia difficile ormai essere sempre originali. Del resto ci sono libri che ho amato molto che sul finale si perdono, ma io sono una patita degli incipit, per il finale, mi basta che ci sia, odio le storie sospese, ad interpretazione. Quanto a me, vorrei mantenere il sintomatico mistero a la battiato, ma ormai: ho 30 anni (e ne dimostro meno, ci tengo) e vivo vicino Roma. “vuria mai”: siciliano?

  20. Primo, anch’io ne dimostro meno, me ne danno sempre 30 (e alle volte l’ergastolo).

    Secondo, vuria mai, siamo in zona Milano.

    Terzo anche i personaggi sono un pò grossolani, e spesso cadono nello stereotipo. Anche se l’idea del protagonista tuffatore è scaltra.

    Oltre che per questo, avevo comprato il libro per le recemsioni lette qua e là in rete, e ancor di più perchè ambientato a Tunica, un paesello di quattro anime tra Mississipi e Tennessee in cui ero stato durante un viaggio ramingo negli States quattro anni fa. Quando ho letto Tunica non mi sembrava vero, ma daiiiiiiiiiiiii ho dormito al Tunica Motel, ho conosciuto la cameriera del White horse, un bar li vicino… con quello sguardo un pò così…. promettente!

    Anche se non sono particolarmente un fan del genere, adoro Ellroy. Così, per la cronaca…

  21. Primo: 30 anni di galera ormai non li danno più a nessuno. E non sono tanto sicura che sia un male. Certo l’esagerazione contraria è sicuramente deleteria. Ma non voglio scomodare Beccaria per un blog. Secondo: l’Italia è una grande provincia, anche a Messina si dice così! Magari con un accento ed una cadenza diversa, ma si scrive allo stesso modo. Terzo: anche io voglio andare sul delta! Quarto io ho amato moltissimo LA confindential, e American tabloid è un romanzo “da leggere” – per quanto non creda nei libri irrinunciabili – e trovo che Sei pezzi da mille sia un titolo strepitoso, ma Ellroy non è tra i miei preferiti. Sono legata al genere – letteratura e basta, senza etichette pregiudizievoli – di Chandler, Hammet, Woolrich, Goodis (meno però). Ma la promessa degli occhi della cameriera, poi è stata mantenuta? Se consenti la domanda da Radioserva.

  22. Macchè con la cameriera. Dovevi vederla, biondina tutta forme vestita, appunto, da cameriera del drive in, e anche il posto uno straclassico: divanetti in plasitca paralleli con il tavolo munito di kecthup e mostarda e sale, il menu infilato tra le salse, gli sgabelli di alluminio con la seduta blu come i divani. Sembrava di essere sul set di film.

    Poi, ristraclassico, alla secondda sera di ochhiate e sguardi che già prevedevo galeotti, la cameriera smonta ed esce mano nella mano con un energumeno braccio tatuato camicia a quadri. Gli mancava solo l’accetta. Praticamente ero in un telefilm e non lo sapevo!!!

    Comunque, anch’io ho gusti vari ed eventuali, da De Lillo a Saramago, WM1, un pò di Minimum fax, Busi ultimamente, ma anche Pennac e Amis e McEwan e Canetti. Ultimamente poi ho letto Eccetera di Emilio Tadini e mi ha folgorato!!

    E ancora: sto Woolrich è da un pò che mi capita sotto gli occhi, si può sapere chi è?

  23. Es iz Amerika, Paolo!

    Lo dice bene Sarah Vowell in “Take the cannoli”, titolo strepitoso per una raccolta di articoli godibili e ironici sull’America di oggi e di ieri. Non lo sai poi che gli sguardi sono direttamente proporzionali alle mance? Sei stato avaro? Già è tanto che non ti abbia combinato qualcosa col caffè. Woolrich è uno scrittore americano che ha avuto una vita tormentata e che ha raccontato delle storie nere poetiche e struggenti. Ti faccio qualche titolo? La donna fantasma, Si parte alle sei (che ha creato un modo di costruire le storie basate sul meccanismo della scansione del tempo ripreso dal cinema oltre che da altri scrittori), la serie dei libri in nero. Se non sapessi che non ti fidi del mio giudizio ti rimanderei ad una cosa che ho scritto su di lui qui sul blog, ma se ti prendi un suo libro e poi decidi è sicuramente meglio. Poi dimmi però. Sai che Tadini m’incuriosisce? Io purtroppo amo poco la letteratura italiana, tranne poche eccezioni e ci penso su parecchio prima di leggere i libri nostrani.

  24. Grazie dei suggerimenti su Woolrich, nelle vacanze me ne leggo uno.

    Tadini è un mito. Me lo aveva consigliato un insegnante del corso di scrittura che ho suguito in primavera, ed è stato fulminante. Eccetera è la storia di una notte passata in giro per discoteche e peropezie varie di un adolescente in uan specia di Padania nostrana. Un ritmo incalzante, una lingua attuale ma mai banale, delle situazioni intensamente poetiche tirate fuori da un mondo che di poetico a prima vista ha ben poco. Eccetera ripetuto mille volte, un mantra che conclude ogni pensiero lasciando aperta la porta.

    E la cosa più incredibile, anche se extratestuale, è che è stato scrtitto a 75 anni, due mesi prima di morie. Ma sembra scritto veramente da un diciassettenne: quando finalmente arrivano in discoteca e descrive le sensazioni che la musica house provoca nel protagonista, beh, INCREDIBILE, oltre che un piccolo capolavoro!

    Ah, mance non ne ho lasciate. Capito un cazzo dalla vita eh?

  25. King: a me mi piace! Ecco. Ed è un ragazzo che ama i piaceri della vita, mettiamola così.

    Paolo, il fatto che tu mi dica che scrive come un diciasettenne non è un’attrattiva per me, ma capisco il senso in cui lo dici e quindi magari mi fido. Io leggo all’80% roba scritta da gente morta da almeno 60 anni, quando la scrittura era ancora un mestiere (raramente una missione) e non una seduta di psicoanalisi.

    In effetti che tu vada in America e non lasci la mancia alla cameriera non depone a favore della tua saggezza 🙂

  26. Si scusa, scitta così la storia del dicassettenne poteva essere sospetta, ma dai, so che hai capito il senso. Su Tadini mi gioco tutta la mia credibilità!

    A Tunica minga, ma quela cartomante incontrata vicino a Canal Street… eh eh eh l’orgolgio del maschio italiano!!!!

    Ci risentiamo mercoledì mgari, che fprendo le ferie sempre nei periodi non comandati.

    Magari da un’altra parte in rete.

    Buon week end

    Paolo

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