… “paese dell’anno che volge sempre alla fine. Paese con alture di caligine e fiumi di foschia; dove i meriggi fuggono, i vespri e gli albori indugiano e le notti rimangono. Paese fatto più che altro di cantine, cellieri, carbonaie, soffitte, credenze, sgabuzzini, tutti sul lato opposto al sole. Paese di gente autunnale, con pensieri soltanto autunnali, il cui passo di notte sui marciapiedi ha suono di pioggia …“
(Ray Bradbury)
Gàsati pure: ho terminato di leggere tutta la tua opera omnia a ritroso.
Grazie infinite.
(Inutile dire che sei bravissima, anche se comunista.)