Un libraio recita il de profundis per le librerie indipendenti: se ne discute sulla fanpage di Stilos su Facebook

Abbiamo ricevuto una lettera molto cortese e piena di rimpianto, da Erminio “vecchio librario romagnolo”, così lui si presenta (e così ha chiesto di essere identificato quando gli abbiamo chiesto l’autorizzazione a rendere pubbliche le sue parole) e ve la proponiamo, perché c’interessa discutere con voi del problema delle librerie indipendenti che, sempre più numerose, chiudono i battenti.

«Gentile Seia,
sarei molto lieto di poter prendere in carico Stilos nella mia libreria, che da qualche anno ha uno spazio riviste piccolo ma ben fornito, perché è un ottimo periodico che seguo quasi da quando è nato, e ne ho apprezzato nel tempo i cambiamenti anche grafici, sebbene debba dire che l’ultima versione è quella che più mi aggrada, perché maneggevole e pratica.
Purtroppo però in Italia tutti scrivono e pochi leggono, e sto per chiudere la mia attività dopo quasi trent’anni con la morte nel cuore. Ho sempre pensato che questo mio piccolo regno di carta e storie sarebbe stata la mia eredità per i miei figli, ed ero fiero al pensiero di avergli assicurato un futuro. Ma sono stato uno sciocco sognatore e ora mi trovo di fronte a oneri e spese che non posso più affrontare e non ho altra scelta che vendere il mio regno e non per un cavallo, ma per non rischiare la bancarotta.
A voi che potete (e dovete) continuare a diffondere cultura e che lo fate così bene e seriamente, vanno i miei migliori auguri e i miei complimenti, e li faccia soprattutto al suo Direttore che ha dimostrato un gran coraggio tornando a ripubblicare una testata, sì prestigiosa, ma in un momento così buio per chi si occupa di libri. Da parte mia non potendo contribuire altrimenti, provvederò ad abbonarmi al più presto per continuare a seguirvi e vivere di libri».

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3 Comments

  1. Un bel problema quello del calo della lettura, di tanti che scrivono e pochi che leggono (mi viene in mente una vecchia battuta di Troisi); io stesso, da internauta ho diminuito drasticamente le mie letture annue di materiale cartaceo (anche se sono aumentate quelle in Rete). Ci troviamo in un nuovo mondo, brutto o bello, qui dobbiamo muovere il cervello.

  2. A. ciao cara, scusa il ritardo per gli auguri!

    alligatore: ciao! 🙂 Io in rete leggo poco e poco che mi piaccia, quanto a narrativa o simili, il problema resta sempre e solo quello della qualità, non è il mezzo, il supporto, la modalità di distribuire il testo a fare la differenza, ma la qualità del testo stesso. E i tempi in questo sono magri, ma c’è speranza 🙂

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