On my own

Sono appena tornata dal paese d’ottobre.

…paese dell’anno che volge sempre alla fine. Paese con alture di caligine e fiumi di foschia; dove i meriggi fuggono, i vespri e gli albori indugiano e le notti rimangono. Paese fatto più che altro di cantine, cellieri, carbonaie, soffitte, credenze, sgabuzzini, tutti sul lato opposto al sole… (Ray Bradbury). *  Bosco che circonda il lago di Vico 

* Le foto non sono mie.

 

 

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12 Comments

  1. grazie mel, rispondo all’unica cosa che ho capito del commento 🙂

    eiochemisonobevutodituttostamattina: ma lo fanno ancora il digei taim? Certe cose non cambiano mai 🙂 E soprattutto albertino non dovrebbe già essere in pensione ormai?

  2. seia: figurati, fai come se fossi a casa tua!! ah, non hai capito hygh hygh? traslitteravo la risata fetente dei grandi antichi lovecraftiani, che ultimamente stanno infestando il soggiorno mio e quello di eiochemipensavochegliantichifosseroormaicrepati!

  3. con i miei amici avevamo l’abitudine di parlare a voce alta sull’autobus negli orrori cosmici delle zozze divinità gorgoglianti e spetazzanti. la reazione della gente era molto divertente. l’amico peppe fantasy recitava regolarmente le macabre invocazioni.. bei tempi

    mel

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